I sistemi lenticolari sono caratterizzati da una geometria a forma di ellisse schiacciato. Questa caratteristica geometrica offre alla costruzione notevole forza strutturale ciò consente al progettista la possibilità di ideare strutture dalle grandi luci. Lo schema statico è molto semplice perchè è riconducibile ad una trave appoggiata-appoggiata. Oltre alle grandi prestazioni statiche questo sistema vanta caratteristiche estetiche molto innovative. Questo tipo di sistema strutturale può essere usato con diversi materiali anche se il legno lamellare è il materiale che meglio si presta, infatti esistono diversi esempi di ponti molto suggestivi come quello in seguito presentato. Questo tipo di sistema otre ad essere molto adatto per la progettazione e costruzioni di ponti può essere utilizzato anche per coprire grandi luci di edifici come: palestre, centri commerciali, palazzetti dello sport e capannoni industriali.
SISTEMI LENTICOLARI

Il nuovo ponte sul fiume Calore nasce da un’idea del Consorzio ASI di Benevento: realizzare un’opera di grande valore architettonico, ingegneristico ed ambientale. Ciò si è potuto ottenere grazie alla flessibilità d’impiego del legno lamellare ed alle sue caratteristiche di compatibilità ambientale. Le maggiori difficoltà strutturali da superare nella costruzione di un ponte di grande luce sono l’identificazione di un sistema statico efficiente ai fini dei carichi verticali, la risoluzione di problemi per instabilità e l’irrigidimento soprattutto nei confronti dei carichi laterali, ed una efficace metodologia di montaggio. Il ponte è stato progettato con dettagli costruttivi in grado di proteggere gli elementi strutturali in legno in maniera attiva. Si sono adottate sezioni doppie distanziate per le briglie inferiori della trave reticolare centrale. I montanti sfilano all’ interno delle briglie inferiori lasciando defluire le acque meteoriche senza interferire con gli archi in legno lamellare. La sezione doppia ha consentito inoltre la riduzione dell’altezza delle facce laterali delle briglie riducendone l’esposizione ai raggi solari. L’introduzione di otto stralli metallici sorretti da piloni in acciaio e lo sdoppiamento con deviazione della carreggiata in corrispondenza degli stessi hanno consentito l’irrigidimento della struttura nel piano d’impalcato. Il ponte (sviluppo complessivo 115 metri – luce libera massima 70 metri) è stato preassemblato in alveo grazie anche alla prefabbricazione in stabilimento della struttura (che rappresenta una ulteriore dimostrazione delle infinite possibilità offerte al settore dell’ingegneria civile dalle strutture in legno lamellare).